Trump porta avanti la sua ‘Guerra del coronavirus’ contro la Cina e annuncia un dossier in grado di dimostrare le colpe di Pechino.
Tra Stati Uniti e Cina si sta delineando una vera e propria guerra del coronavirus. Donald Trump ha pochi dubbi: Pechino è responsabile e con ogni probabilità sarà chiamata a pagare per i suoi errori che avrebbero contribuito in qualche modo alla diffusione del Covid-19.
Se il virus non è stato arginato e se gli Stati non sono stati in grado di difendersi è anche perché le autorità cinesi non hanno lanciato l’allarme quando avrebbero dovuto. Prima si sono assicurati i dispositivi medici necessari e poi avrebbero iniziato a fornire le prime indicazioni sul potenziale pericolo. E gli Stati Uniti dovrebbero documentare le proprie accuse con un dossier.
La ‘Guerra del Coronavirus’, il dossier di Trump contro la Cina
Trump ha una visione abbastanza chiara della situazione, anche se discordante con quelle che sono le indicazioni dell’Oms e di larga parte del mondo scientifico. Il coronavirus è sfuggito al laboratorio di Wuhan e la Cina ha lanciato l’allarme con colpevole e consapevole ritardo. Il presidente degli Usa menziona anche le prove in mano all’intelligence, che in realtà sembra decisamente meno convinta del numero uno della Casa Bianca. I servizi segreti indagano insomma ma non sentenziano o almeno ancora non puntano il dito.
Donald Trump brucia le tappe e annuncia un dossier in grado di dimostrare gli errori di Pechino. E a questo punto le ipotesi due. O il presidente ha in mano le teorie investigative dei servizi segreti, che in quanto teorie hanno una valenza discutibile, o ha in mano prove certe e sta giocando a carte coperte in attesa di calare il poker al momento giusto, dopo aver rilanciato a dovere per arricchire il piatto.
Una questione anche politica. E l’Italia prima o poi dovrà schierarsi
E il piatto in questione si chiama sfera di influenza. La Cina da tempo guarda con interesse ad occidente e solo pochi mesi fa ha stretto accordi rilevanti con l’Italia. Accordi che non hanno fatto propriamente piacere all’Ue e agli Usa, che non a caso in questa emergenza sanitaria non hanno abbandonato l’amico italiano.
E in effetti l’Italia presto o tardi (ma non troppo) dovrà prendere posizione. Diversi paesi europei chiedono chiarezza sull’origine e la diffusione del virus, il governo italiano resta decisamente cauto. Non punta il dito, non menziona mai il laboratorio di Wuhan, non parla di errori. Insomma, non ha mai preso posizione contro la Cina. O meglio, non ha ancora preso posizione. Ma prima o poi dovrà farlo, soprattutto se Trump deciderà di andare fino in fondo con il suo piano di mettere Pechino con le spalle al muro.